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Dalla terapia del dolore alla guarigione spirituale

Tuttavia, erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato. Isaia 53:4 Il dolore è un'esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole, tipicamente associata a un danno tissutale effettivo o potenziale, o descritta in termini di danno.  In parole semplici, è una sensazione che ci fa sentire un fastidio o uno strappo, spesso come segnale che qualcosa non va nel nostro corpo.  Grazie a una disciplina medica chiamata “Terapia del dolore” oggi è possibile limitare questa spiacevole sensazione.  La terapia del dolore ha lo scopo di riconoscere, valutare e trattare nella maniera più consona il dolore di tipo cronico.  L’obbiettivo è quello quindi di tenere a bada lo stimolo doloroso per cui difficilmente esiste una cura.  Essa è spesso utilizzata durante le ultime fasi di una malattia terminale ma, in realtà la maggior parte dei pazienti a cui l’algologia può essere ut...

Testimonianza | da Musulmano a Cristiano

Mi chiamo Mohammed e sono originario del Ghana. Sono nato e cresciuto in una famiglia musulmana.   Da musulmano ho vissuto una vita infelice: fin dall’età di 8 anni mi sentivo insoddisfatto ed ero perennemente alla ricerca della felicità.  Ero un ragazzo tranquillo e vivevo una vita non molto diversa da quella dei miei coetanei; cresciuto in una famiglia bellissima che amavo ed i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla, eppure, qualsiasi cosa io facessi, vivevo in costante stato di insoddisfazione e non ne riuscivo a capire il motivo.  La mia infelicità era visibile anche a chi mi circondava e nonostante mi impegnassi a nasconderla non potevo riuscirci, molti la notavano. La devozione all'Islam e la ricerca insoddisfatta Ero molto fiero della mia religione , per me l’Islam era la migliore religione esistente, semplicemente perfetta e, ai miei occhi, praticarla mi sembrava fosse l’unico modo per essere libero.  La mia famiglia era musulmana e credevo che...

Smartphone in chiesa ai bambini: Una scelta comoda, ma a che prezzo?

Riflessioni spirituali ed educative sull’uso della tecnologia da parte dei bambini durante il culto Nell'epoca digitale in cui viviamo, anche la chiesa si trova a dover affrontare sfide educative legate all'uso della tecnologia da parte dei più piccoli. In particolare, l'utilizzo di smartphone e tablet durante il culto è diventato un tema molto discusso, tra esigenze pratiche dei genitori e riflessioni spirituali.  È importante approfondire questa questione sia dal punto di vista scientifico che da quello biblico, per comprendere quale possa essere l'approccio più equilibrato e rispettoso della crescita spirituale dei bambini. Le conseguenze scientifiche e psicologiche dell’uso precoce della tecnologia Facciamo una dovuta premessa: lasciare che bambini tra i sei e i dieci anni utilizzino smartphone e tablet non è una buona idea.  A dirlo sono i pediatri: “Quando un bambino utilizza uno smartphone e riesce con un semplice tocco a far accadere qualcosa che gli piace o ch...

La pace di Cristo Gesù sorpassa ogni intelligenza (Filippesi 4:7)

Cristo in un mondo in guerra Cristo Gesù venne in un paese in guerra.  Israele era allora occupato dai Romani.  I primi scritti del Nuovo Testamento videro la luce durante la guerra giudaica, un conflitto terribile, che culminò nell'assedio di Gerusalemme, e infine nella distruzione del Tempio e della città, lasciando solo rovina e desolazione.  Gesù disse che le guerre ci sono sempre state e probabilmente continueranno ad esserci ancora per molto tempo! "Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine" (Matteo 24:6). Molti si aspettavano che Gesù si impegnasse politicamente, che salvasse materialmente Israele, che lo liberasse dall'invasore e che ristabilisse la regalità di Israele. Ma Lui rifiutò sempre questo ruolo.  Egli disse: "Il mio regno non è di questo mondo"   (Giovanni 18:36) La pace che supera ogni comprensione Ciò che Cristo ci dona, innanzitutto, è l...

Il linguaggio scurrile | "perché dall'abbondanza del cuore parla la bocca" (Luca 6:45)

Nel contesto sociale odierno, il linguaggio sta subendo una trasformazione che appare, a molti, come un’inarrestabile caduta nella volgarità.  L’uso di espressioni scurrili, un tempo relegate a contesti marginali, si è diffuso in ogni ambito della comunicazione: nella vita quotidiana, nei dibattiti politici, nel mondo dello spettacolo e persino nella sfera accademica.  L’uso di termini offensivi e volgari non solo non scandalizza più, ma viene percepito come segno di autenticità, di attrattiva e vicinanza al “popolo”.  Questa mancanza di sensibilità innesca un circolo vizioso in cui il linguaggio diventa più comune e accettato, radicandosi ulteriormente nelle norme sociali.  Una tendenza particolarmente preoccupante è l'uso di un linguaggio scurrile da parte dei bambini. Soprattutto per gli adolescenti, le parolacce hanno un valore trasgressivo e acquistano tutte una serie di significati, anche in base al contesto in cui vengono dette, con gli amici oppure davant...

La LIS: una lingua (anche) per l’evangelo

Ogni lingua confesserà che Gesù Cristo è Signore e ogni ginocchio si piegherà davanti a lui” Filippesi 2:10-11   La Lingua dei Segni Italiana (LIS) non è semplicemente un mezzo di comunicazione: è una lingua dell’anima, un dono che parla con le mani ma arriva diritto al cuore.  Ha la sua grammatica e la sua sintassi, ma soprattutto possiede un cuore visivo, capace di trasformare il silenzio in vita.  Personalmente, come sorella in Cristo e interprete di lingua dei segni, ho avuto il privilegio in varie occasioni di tradurre il Vangelo per persone sorde che, per la prima volta, potevano ascoltare e comprendere la Parola di Dio nella loro lingua.  In quei momenti, ogni segno diventava luce che illuminava il cuore, ogni movimento diventava voce che parlava allo spirito, e ciò che sembrava silenzioso e distante diventava un incontro vivo con Dio. Insomma, la LIS non trasmette solo parole: trasmette vita, emozione e presenza di Dio. Essere parte di questo dono significa...