Cristo in un mondo in guerra
Cristo Gesù venne in un paese in guerra. Israele era allora occupato dai Romani.
I primi scritti del Nuovo Testamento videro la luce durante la guerra giudaica, un conflitto terribile, che culminò nell'assedio di Gerusalemme, e infine nella distruzione del Tempio e della città, lasciando solo rovina e desolazione.
Gesù disse che le guerre ci sono sempre state e probabilmente continueranno ad esserci ancora per molto tempo!
"Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine" (Matteo 24:6).
Molti si aspettavano che Gesù si impegnasse politicamente, che salvasse materialmente Israele, che lo liberasse dall'invasore e che ristabilisse la regalità di Israele. Ma Lui rifiutò sempre questo ruolo.
Egli disse: "Il mio regno non è di questo mondo" (Giovanni 18:36)
La pace che supera ogni comprensione
Ciò che Cristo ci dona, innanzitutto, è la pace.
Alla fine del Vangelo di Giovanni, i discepoli erano chiusi terrorizzati nella loro stanza al piano superiore. Gesù apparve loro, nonostante le porte fossero chiuse e sprangate, e disse loro due volte:
"Pace a voi!" (Giovanni 20:21,26).
Non si può negare che, nonostante queste promesse di pace, attorno a noi ci sono ancora guerre.
Ma la pace che Cristo ci dona non è la pace politica, ma la pace interiore, perché il Suo regno non è di questo mondo.
La nostra pace interiore non dipende da ciò che sentiamo alla radio o al telegiornale, né dai capricci del tempo o da qualche dittatore un po’ folle.
Gesù disse: "Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno" (Matteo 6:33, 34).
La vittoria di Cristo e la nostra sicurezza eterna
Certamente nel mondo c'è del male, ci sono sempre stati e ci saranno terremoti, epidemie, guerre, incidenti stradali, problemi di salute, morti, lutti...Lo sappiamo, ma non devono monopolizzare la nostra preoccupazione.
"Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia...".
Questa deve essere la nostra preoccupazione principale in ogni situazione. La fede è rivolgersi verso Dio, verso l'essenziale.
Ad alcuni giornalisti piacciono ovviamente gli eventi negativi e angoscianti: dopotutto sono oggetto di attenzione, hanno un pubblico, quindi ovviamente contribuiscono ad aumentarlo, e più ci angosciano, più vendono! È una trappola!
Cristo ha dimostrato di essere più forte di tutto, della guerra, dell’odio, della violenza, della sofferenza e perfino della morte.
"Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo" (Giovanni 16:33).
Anche Paolo scrive in modo simile: "Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore".
Cristo Gesù è l'unico tesoro che nessuno potrà portarci via.
Dobbiamo impegnarci costantemente a tenere lo sguardo non rivolto alle cose di questo mondo, ma alle realtà eterne.
Ognuno di noi, naturalmente, cerca la pace. La pace politica, sì, certo che la vogliamo, ma non dipende da noi, e siamo liberi solo se la nostra pace non dipende da ciò che fanno gli altri o da eventi casuali nel mondo.
Ciò che possiamo avere è la pace di Dio, "la pace che sorpassa ogni intelligenza" (Filippesi 4:7), la pace di Dio che rimane indipendentemente dal fatto che siamo in pace politica o meno.
"Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete {o di che cosa berrete}; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito?... Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più" (Matteo 6:25,33).
Anche a noi Gesù dice, qualunque sia la nostra situazione e quella del mondo: "Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti" (Giovanni 14:27).
Articolo scritto da: Michele D'Antonio
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