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Disconnessi da Dio: la silenziosa schiavitù dello smartphone


Nell'era digitale odierna, un'epoca di progresso tecnologico, con tutti i suoi splendori e le sue comodità, l'uso dello smartphone è diventata una preoccupazione crescente. 

È un' abitudine apparentemente innocua, silenziosa ma che può rapidamente trasformarsi in una vera e propria dipendenza, devastando la nostra salute mentale e fisica, le nostre relazioni e la nostra produttività. 

Il nostro uso malsano degli smartphone rivela la nostra incapacità di aspettare pazientemente. 

Rivela il nostro desiderio di rumore e la riluttanza ad ascoltare in silenzio. 

Rivela un cuore guidato dalla comodità che cerca la via di minor resistenza.



Come cristiani, è essenziale esaminare questo problema attraverso la lente della Scrittura ed esplorarne le implicazioni sulla nostra vita spirituale

A un livello più profondo, e forse anche peggio, rivela un appetito sempre più debole per Dio. 

Siamo spiritualmente obesi e troppo sazi dei piaceri di questo mondo. 

Le nostre menti sono costantemente occupate dai nostri smartphone, il che ci rende difficile pensare alle cose di lassù.

"Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra" (Colossesi 3:2) 

"Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo" (1 Corinzi 6:19,20)



La dipendenza dallo smartphone rappresenta una minaccia significativa per il nostro benessere spirituale ed è fondamentale comprenderne i pericoli

La dipendenza dallo smartphone è un pericolo reale e presente, che ò il nostro benessere spirituale e il nostro rapporto con Dio. 

Come cristiani, è fondamentale riconoscerne i rischi e intraprendere azioni concrete per liberarcene.

Onorando Dio con il nostro corpo e dando priorità alla nostra crescita spirituale, possiamo superare la dipendenza dal telefono e vivere una vita che Lo glorifichi.


Le nostre abitudini incontrollate sui social media rappresentano una delle sfide più urgenti per la Chiesa odierna

Molti cristiani usano i social media per arricchire le relazioni personali, e questo è un fatto lodevole. 

Ma le nostre relazioni più intime non possono prosperare solo in connessioni a distanza, senza la presenza fisica. 

È il nostro corpo che ci permette di essere presenti, di dare e ricevere amore.

Avere un corpo è ciò che ci rende disponibili agli altri e che rende gli altri disponibili a noi. 

Questo non vuol dire che sia sbagliato postare sui social media. 

Possono essere utili in molti modi, come controllare amici malati o stare vicino ad amici o familiari fuori città! 

Ma quando passiamo ore del nostro tempo libero immersi a pensare agli aspetti fisici della vita, non ci rimane molto tempo per pensare a quelli spirituali. 

"La meditazione del nostro cuore" diventa un futile esercizio di crescente mondanità.

Le nostre abitudini incontrollate sui social media rappresentano una delle sfide più urgenti per la Chiesa odierna

Il problema dei social media che ci distraggono dalla Parola di Dio potrebbe derivare da quanto sia più facile guardare foto e leggere le idee degli altri rispetto a sedersi, concentrarsi e studiare la Bibbia.

La lettura della Bibbia ci richiede di riflettere e di chiederci cosa possa significare un brano. 

Ci richiede di pregare per ricevere una guida. Ci vuole davvero molto tempo per approfondire. 

Se la nostra capacità di attenzione è stata completamente distrutta dalle distrazioni istantanee di Internet, può essere molto difficile studiare la Bibbia in modo adeguato!

"Fermatevi, dice, e riconoscete che io sono Dio..." (Salmo 46:10)

C'è una quiete e una serenità mentale che sentiamo completamente rubate dal continuo controllo dei nostri smartphone. 

Non c'è tempo per la riflessione, né pace, né spazio per la guida dello Spirito Santo. Gesù disse: "Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio” (Matteo 4:4).

Anche noi non possiamo sopravvivere con le distrazioni quotidiane di Internet. 

Sì, ci sono cose buone, ma non potranno mai soddisfare la nostra profonda fame della Parola di Dio. 

Dobbiamo fare spazio nella nostra mente e ritagliarci un luogo tranquillo dove nutrirci della Sua Parola, affinché Egli possa operare nelle nostre vite.




Articolo scritto da: Michele D'Antonio
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