Passa ai contenuti principali

Segni e simboli della Bibbia: guardare oltre l’ombra


La Bibbia non parla solo con parole, ma anche con segni e simboli

L’acqua, il fuoco, la colomba, l’olio, il sangue, l’agnello, il pane, il vino, la luce, le tenebre… ogni immagine è stata scelta da Dio per rivelare la sua volontà, il carattere di Cristo e la realtà del Regno dei cieli. 

Questi simboli non sono invenzioni poetiche, ma strumenti con cui Dio ci parla ancora oggi. 

Spesso, però, nella religione o in usi superficiali, i simboli vengono fraintesi, ridotti a rituali vuoti o trasformati in oggetti di superstizione. 

Gesù stesso affronta questo problema quando i farisei e i sadducei gli chiedono un segno dal cielo: 

Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona” (Matteo 12:39). 

Con queste parole, Gesù ci ricorda che la vera potenza dei simboli non risiede nell’apparenza, ma nel compimento della volontà di Dio. 

Il segno più grande è Lui stesso: la croce, la Sua morte e risurrezione, che offrono salvezza reale e trasformazione del cuore. 

È importante comprendere anche il ruolo dei simboli e dei riti dell’Antico Testamento.

Come scrive l’autore agli Ebrei: “La legge, infatti, possiede solo un’ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose” (Ebrei 10:1)

L’arca, il sacrificio pasquale, la manna nel deserto, il serpente di bronzo: tutto prefigurava Cristo e la Sua opera salvifica. 

Ogni rito, ogni immagine e ogni simbolo aveva senso solo in vista della realtà compiuta in Lui. 

Senza Cristo, le ombre restano solo ombre; con Lui diventano verità viva. 

Oggi, purtroppo, molti simboli biblici vengono fraintesi: la croce diventa amuleto, il battesimo rito automatico, il pane e il vino gesti magici, le immagini sacre intercessori. 

La Scrittura ci ammonisce: il potere non è nei simboli, ma in Cristo che essi rappresentano. 

Paolo ricorda: “Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio” (1 Corinzi 1:18).

Il battesimo simboleggia la purificazione dai peccati che pesano sulla coscienza e la rinascita a una nuova vita (Atti 2:38; 1 Pietro 3:21), ma non salva da sé; 

il pane e il vino ricordano il corpo e il sangue di Cristo, ma senza fede restano solo elementi materiali (Matteo 26:26-28; Giovanni 6:51-58). 

Presso il popolo d’Israele perfino il serpente di bronzo, che guariva chi lo guardava, era solo un’ombra della salvezza che Cristo avrebbe portato (Giovanni 3:14-15; 2 Re 18:4). 

La Bibbia ci insegna a non fermarci ai simboli esteriori. Essi non hanno potere in sé, ma diventano significativi solo quando ci conducono a Cristo e alla Sua realtà spirituale. 

Lo Spirito Santo ci guida a discernere i segni nella loro verità, trasformando la fede da rituale a esperienza viva.



Un incoraggiamento per oggi

La realtà è essere un peccatore salvato per grazia. 

Non importa quante volte hai preso l’acqua del battesimo, indossato la croce o partecipato a riti religiosi sterili e vuoti nel tuo passato: ciò che conta è Cristo che vive in te. 

Tutti i simboli e i riti dell’Antico Testamento non erano altro che ombre, ma oggi la realtà è compiuta: Gesù Cristo. 

Lo Spirito Santo ti guida a sperimentare questa realtà, a vivere una fede trasformante e a comprendere i simboli come strumenti che ti avvicinano a Lui.

Non cercare Dio nei simboli isolati, ma nel Signore vivente che essi prefigurano. Gesù è la Porta, il Pastore, la Luce. 

Anche quando ti senti debole, quando il peccato ti scoraggia o i dubbi ti assalgono, la grazia di Dio è più grande di ogni simbolo e ti accoglie così come sei. 

Vivi ogni giorno non guardando l’ombra dei segni, ma la realtà che essi annunciano: Cristo che ti ama, ti perdona e ti trasforma.



Articolo scritto da: Pietro Esposito
__________________________

Cosa ne pensi dei simboli descritti nella bibbia?
(lascia un commento qui sotto)
⬇️



Commenti

Post popolari in questo blog

L’invidia | “Un cuore calmo è la vita del corpo, ma l’invidia è la carie delle ossa.” (Proverbi 14:30)

È inevitabile: almeno una volta nella nostra vita, l’invidia  ha causato malessere in noi. Odiamo provare sentimenti negativi come l’invidia, e  spesso fatichiamo a gestirla, quasi come se si alimentasse da sé. Cosa possiamo fare per trasformare questo sentimento negativo in amore? C’è bisogno di tanto lavoro ma anche tanta onestà ad  ammetterlo, è solo in quell’istante possiamo chiedere  aiuto a Dio. Analizziamo dei punti per poter approfondire il tema:  1. Cos’è l’invidia? Perché è importante per noi capire come ci influenza oggi? L’invidia è quel sentimento di disagio che cresce quando si desidera ciò che l’altra persona possiede, che si tratti di beni materiali, di successi, qualità personali o relazionali. Il mondo in cui viviamo è un terreno fertile per lo spirito d’invidia: “L’invidia fa marcire le  ossa” dice lo scrittore dei Proverbi, è veleno per il cuore; non solo può essere dannosa  per chi la prova, ma può anche provocare dolore e soffere...

Pensieri ed emozioni: la loro influenza sulla tua salute!

  Scegli bene ciò che pensi! La nostra testa è un po’ come un labirinto, pieno di pensieri e sentimenti che creano un mondo dentro di noi. Questo mondo influisce su come vediamo le cose intorno a noi e su come ci sentiamo fisicamente. Proverbi 4:23 dice: “Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, perché da esso procedono le sorgenti della vita.” Questo versetto sottolinea l’importanza di custodire il cuore come il centro delle emozioni, dei pensieri e dell’essenza stessa della vita.  Implica prestare attenzione a ciò che alimenta e influenza la nostra mente e le nostre emozioni, poiché da essa derivano le azioni della vita quotidiana. I pensieri e le emozioni che coltiviamo influenzano il nostro benessere, dimostrando il potente legame tra mente, emozioni e salute del corpo. Infatti in Proverbi 17:22 è scritto: “Il cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito spezzato secca le ossa.” Ciò significa che un cuore allegro è un cuore che prova un sentimento di gioia. La...

Dalla Santeria a Cristo | Yusema Pérez

Mi presento: Pace a tutti! Sono Yusema Pérez, serva di Gesù Cristo per la Sua misericordia.  È Lui che ha avuto pietà dell' anima mia e mi ha tratto fuori da un pantano di perdizione.  E oggi sono qui per raccontare le meraviglie che il Signore ha fatto nella mia vita, a Lui devo la mia lealtà e a Gesù do tutta la gloria! La mia vita prima di conoscere Gesù Avevo perso mia madre quando avevo solo 17 anni, rimasi quindi con la sola speranza di conoscere e avere una vita diversa.  Così quando compì 20 anni decisi di viaggiare in Italia e come tutte le giovani sognavo un futuro diverso.  Sono nata a Cuba in una famiglia nella quale si pratica la santería e stregoneria , dove ci sono gli indovini che adorano statue e fanno riti e sacrifici rendendo il culto a Baal, il nemico dell' anima nostra.  Ma io ne ero ignara perché il nemico, come dice la parola, si presenta come angelo di luce facendo credere che queste statue siano dei santi, degli spiriti buoni che ti acc...