Viviamo in una società che ci bombarda di modelli da seguire: ci dice come dovremmo apparire, cosa mettere nel piatto e quale immagine mostrare agli altri.
Così, il nostro valore sembra spesso ridotto a numeri: il peso, la taglia, i like sui social. Ma la verità è che, come figli e figlie di Dio, la nostra identità non si fonda su queste misure esteriori: si trova unicamente in Cristo.
I disturbi alimentari come anoressia, bulimia o abbuffate compulsive, sono ferite profonde e complesse, che toccano molti giovani, anche all’interno delle nostre chiese e comunità.
Radice Spirituale
Un disturbo alimentare, di qualsiasi tipo, non si manifesta solo attraverso comportamenti visibili, ma spesso nasconde dinamiche spirituali profonde. Possiamo individuare principalmente due aspetti:
1) Quando il corpo e l’immagine esteriore diventano l’oggetto principale dei nostri pensieri e obiettivi e quindi si trasformano in un “idolo”: qualcosa a cui si dà più valore che a Dio stesso.
Dimenticando che, chi disprezza il proprio corpo disprezza l’opera di Dio, poiché noi siamo creature di Dio e siamo stati creati da Lui in modo stupendo (cfr. salmi 139:14).
2) L’illusione di sentirsi al sicuro nasce dal bisogno di “avere tutto sotto controllo”.
Si cerca di governare la propria vita, emozioni e fragilità usando il corpo come strumento di gestione.
Ma questo falso controllo, invece di proteggerci, finisce per logorarci dall’interno, spegnendo a poco a poco la nostra identità.
Ma solo Dio, con il Suo amore e la Sua saggezza infinita, ha il vero controllo sulla nostra vita: affidarsi a Lui significa trovare sicurezza autentica e libertà dalla pressione di gestire tutto da soli.
“Gettando su di Lui ogni vostra preoccupazione, perché Egli ha cura di voi” I Pietro 5:7
Il Ruolo della Comunità
I disturbi alimentari si nutrono di segretezza e solitudine.
La comunità cristiana può spezzare questo isolamento, offrendo uno spazio sicuro dove esprimere fragilità senza paura di giudizio con gesti concreti di ascolto e preghiera;
la chiesa così diventa una rete di sostegno, in cui si condividono e si portano i pesi gli uni degli altri (cfr. Galati 6:2), aiutando ciascuno a riscoprire valore, dignità ed identità in Cristo, diventando consapevoli che Lui solo deve avere il controllo della nostra vita.
Il Percorso di Guarigione
La guarigione dai disturbi alimentari è un percorso che coinvolge mente, corpo e spirito, e Dio è al centro di questo cammino.
Ogni nostro problema va affidato a Lui, perché Lui solo può produrre in noi il volere e l’agire (cfr. Filippesi 2:13).
Allo stesso tempo, Egli ci guida anche attraverso strumenti concreti: medici, psicoterapeuti e nutrizionisti, che possono sostenerci nel modo giusto.
Cercare aiuto professionale non è segno di poca fede, ma di saggezza: riconoscere i propri limiti e affidarsi agli strumenti che Dio mette a disposizione fa parte della guarigione.
Messaggio Finale
Non lasciare che il tuo valore venga misurato da standard effimeri e ingannevoli che la società impone e che non hanno alcun vero fondamento.
La Parola ci ricorda che sei stato creato in modo stupendo e meraviglioso (Salmo 139:14), un’opera unica nelle mani di Dio.
Affidando a Cristo ogni fragilità e ogni pensiero che ti appesantisce, puoi riscoprire la tua identità autentica in Lui, sapendo che Cristo ha dato la vita per te: questo dimostra quanto sei prezioso ai Suoi occhi e offre una misura infinitamente più vera e profonda del tuo valore.
Articolo scritto da: Sarah Chiribiri
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