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REALTÀ DISTORTA


Se il piede dicesse: “Siccome io non sono mano, non sono del corpo”, non per questo non sarebbe del corpo. Se l’orecchio dicesse: “Siccome io non sono occhio, non sono del corpo”, non per questo non sarebbe del corpo. (1 Corinzi 12:15-16)

Spesse volte siamo così convinti di ciò che percepiamo della nostra vita terrena e soprattutto spirituale, da attribuire alle nostre parole ed ai nostri pensieri quasi una sorta di autorevolezza assoluta: “Così la vedo, così è!” 

Ma grazie a Dio che solo la verità della Sua Parola può illuminarci su come stanno veramente le cose.




Il Corpo di Cristo

In quanto membri del corpo di Cristo, i versetti oggetto di questa meditazione ci paragonano al corpo terreno fatto di piedi, mani, orecchi, occhi. 

Ognuno è stato “innestato” meravigliosamente ed ha un ruolo ed un compito ben specifici assegnatigli direttamente dal Signore.

Non siamo ciò che pensiamo di essere

Abbiamo tante volte una percezione della realtà profondamente distorta, traendo delle conclusioni che non corrispondono affatto alla verità, pronunciando sentenze persino su noi stessi. 

La chiesa di Laodicea dichiarava, purtroppo illudendosi: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!”(Apocalisse 3:17a).

Pensiamo e affermiamo tante cose su noi stessi, ma anche sugli altri e sulle realtà che ci circondano, anche con presunta certezza e profonda convinzione, ma non per questo significa che in effetti le cose stanno veramente così. 

Solo la Parola di Dio può dichiarare con autorità ciò che siamo e la verità della realtà che viviamo: “Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie”, dice il Signore (Isaia 55:8).


Siccome io non sono mano, non sono del corpo

I “piedi” del corpo di Cristo guardano con riverenza e ammirazione le “mani” laboriose, abili, utili, che svolgono varie attività nel seno della Chiesa. 

Mani” che pregano, “mani” che stringono, “mani” alzate al cielo: “Oh fossi pur mano, allora sì che sarei veramente del corpo di Cristo!”. 

I “piedi” si sentono umiliati, nella polvere della terra, calpestati, inutili, disprezzati e quindi non pienamente soddisfatti nell’opera di Dio. 

Una visione distorta della realtà! Questi credenti dimenticano: “quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annuncia la pace, che è araldo di notizie liete, che annuncia la salvezza, che dice a Sion: “Il tuo Dio regna!” (Isaia 52:7).


Articolo scritto da: Pietro Esposito
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