Il termine "psicologia" deriva dal greco psyché (ψυχή)= spirito, anima e da logos (λόγος)= discorso, studio, letteralmente a indicare quindi lo studio dello spirito o dell'anima.
La psicologia è una scienza che studia il comportamento umano e i processi mentali, cercando di comprendere come pensiamo, sentiamo e agiamo.
Si occupa di esplorare i fattori che influenzano il comportamento individuale e sociale, le emozioni, le motivazioni, le percezioni e le interazioni con l’ambiente ed esplora come i fattori culturali e sociali influenzano il comportamento.
Inoltre, studia i disturbi mentali, come ansia, depressione, disturbi dell’umore e le tecniche terapeutiche per affrontarli, avvalendosi di metodi scientifici, come l’osservazione, l’analisi dei dati e la sperimentazione, per studiare il comportamento e i processi mentali.
Può offrire approcci terapeutici e interventi volti a migliorare la salute mentale e il benessere delle persone.
La psicologia è quindi una scienza che cerca di analizzare l’uomo da un punto introspettivo, cercando risposte alle domande esistenziali all'interno dell’animo umano.
Analizziamo questa scienza da un punto di vista cristiano, con l'aiuto della Bibbia:
Disturbi caratteriali, emotivi, tipo depressione, ansia, ecc., possono essere gestiti, compresi e risolti dallo studio di sé stessi con alcune tecniche mentali tramite la psicologia?
La psicologia può offrire strumenti e conoscenze utili per comprendere i processi mentali e le difficoltà emotive, come depressione, ansia, e altri disturbi caratteriali.
Essa, infatti, può sicuramente contribuire a migliorare la comprensione di tali disturbi e problematiche ed offrire tecniche che aiutano a gestirli.
Ma essa fonda tutto ciò sulla conoscenza di noi stessi come approccio per la risoluzione di tali disturbi.
Tuttavia, l’approccio cristiano si basa su una visione più profonda e spirituale dell’uomo e della sua condizione.
La Bibbia, infatti, offre un quadro più completo e unico sulla natura umana e la sua guarigione:
Essa evidenzia come l’uomo sia afflitto dal peccato e dalla sofferenza a causa della sua caduta.
Dunque, la risoluzione di problemi di tipo emotivo non risiede nella conoscenza di noi stessi, ma nella conoscenza di Dio, Colui che ci ha creati.
La psicologia può, infatti, offrire strumenti come il counseling, meditazione, o pratiche di rilassamento, ma la Bibbia sottolinea che la vera guarigione e pace interiore provengono da Dio e dalla relazione con Cristo.
“Gettate su di Lui ogni vostra ansietà, perché Egli ha cura di voi” (1 Pietro 5:7).
In questo senso, la risoluzione dei disturbi emotivi è il frutto del cammino spirituale e della dipendenza da Dio, che provengono dall’accettazione del Suo piano per la nostra vita (Geremia 29:11).
Scavare nella propria mente per cercare la salute mentale è un esercizio futile. La Bibbia, invece, dipinge un’immagine differente della condizione dell’uomo: l’uomo è “morto nelle sue colpe e nei suoi peccati”.
La psicologia si concentra spesso sul processo di introspezione, attraverso il quale si cercano le cause profonde dei problemi mentali o delle ferite emotive, in maniera tale da analizzarle e trovare una soluzione ad esse.
L'idea che scavare nella propria mente possa portare alla salute mentale riflette una visione moderna che esalta l'autosufficienza.
Tuttavia, la Bibbia sottolinea che l'uomo, senza Dio, è spiritualmente cieco e impotente.
"Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi potrà conoscerlo?"
(Geremia 17:9).
La Parola, infatti, ci dice che l’essere umano è ‘’morto nelle sue colpe e nei suoi peccati’’ Efesini 2:1-3 e quindi nessuna soluzione può essere trovata in sé stesso.
Questo contrasta l'idea moderna di trovare la salute mentale o il significato attraverso l'introspezione o il miglioramento personale:
la Bibbia sostiene che l'uomo ha bisogno di un intervento esterno, soprannaturale.
La guarigione, infatti, non deriva dalla semplice conoscenza o comprensione psicologica di sé stessi, ma dalla riconciliazione con Dio attraverso Cristo.
La vera salute mentale e spirituale deriva dal riconoscere la propria condizione e affidarsi alla grazia di Dio.
L’uomo, quindi, è chiamato a cercare la trasformazione non solo nella mente, ma soprattutto nello spirito.
L’obiettivo non è la realizzazione dell’autostima, ma la santificazione, la crescita verso la santità e la somiglianza a Cristo.
Questo significa orientare ogni aspetto della propria vita verso Dio, conformandosi alla Sua volontà.
Anche se l'autostima non è l'obiettivo finale, una sana percezione di sé può essere una conseguenza del riconoscimento della propria dignità come figli di Dio.
L'autostima, in questo contesto, non è un'adorazione del sé, ma un'accettazione del proprio valore in quanto creati a immagine di Dio (Genesi 1:27).
Infatti, la Parola non enfatizza l’autostima come obiettivo principale dell’uomo, ma piuttosto l’adorazione di Dio e la trasformazione in Cristo.
“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” Filippesi 2:5.
La crescita verso la somiglianza a Cristo implica un abbandono dei peccati, la dipendenza dallo Spirito Santo e l’adozione di una prospettiva divina, e dunque la santificazione.
In conclusione, la psicologia può offrire preziosi strumenti per comprendere e affrontare le difficoltà emotive, ma la fede in Dio offre una visione più ampia e realistica riguardo alla condizione dell’essere umano e offre la sua soluzione in Cristo Gesù, Colui che può spezzare ogni tipo di catene.
Articolo scritto da: Giusy Scarpato
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