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Mindset vincente: tra pensiero positivo e dipendenza da Dio



Il termine Mindset significa letteralmente “mentalità” ed è indicato spesso per descrivere un’attitudine o un particolare modo di porsi davanti alle sfide e agli eventi che ci offre la vita.

Il “mindset” incide profondamente sulle nostre percezioni, azioni e successi. 

Secondo l'ideologia ormai comune, la capacità di adottare un mindset positivo può trasformare sfide in opportunità, plasmando la nostra prospettiva e influenzando il nostro percorso nella vita. 

Scegliere un mindset aperto e flessibile può essere la chiave per affrontare il cambiamento e perseguire il benessere. 

Alla luce di ciò è d’obbligo porsi delle domande ed analizzare brevemente l'argomento da un punto di vista storico/psicologico, sociologico e biblico.


Da dove arriva l'idea di “mindset”

Tanti filosofi, sociologi e psicologi nel corso degli ultimi secoli hanno parlato di “pensiero positivo” e posto enfasi sull'importanza della mente e sui pensieri che essa produce. 

Se dovessimo cercare l'origine del concetto di Mindset in un contesto filosofico e psicologico, potremmo sicuramente trovarla nella “psicologia cognitiva”; una branca della psicologia teorizzata intorno agli inizi della seconda metà del ‘900, secondo la quale la mente umana è in grado di elaborare e processare informazioni costruendo azioni finalizzate.

L'uomo può, cioè, col suo “pensiero positivo” produrre qualcosa di positivo, solo perché ritiene la sua mente capace di rielaborare tali informazioni, conferendole così ampio potere. 

Sicuramente, come ogni corrente filosofica, basta un buon terreno perché questa possa radicarsi bene e, pian piano, portare i suoi frutti. 

Il ‘900 è per antonomasia secolo di grandi invenzioni e movimenti culturali, artistici e scientifici che pongono definitivamente l'uomo e la sua volontà di fare o di creare al centro di ogni teoria.

Facile così comprendere che quello che oggi conosciamo come Mindset ha radici ben più profonde, con decenni di storia e di spinta filosofica che, in un modo o nell'altro, con la cultura, con i movimenti letterari e artistici, ha iniziato a porre le sue fondamenta già tempo addietro.


Quali sono i benefici? E i rischi?

Di certo non possiamo, anche noi come credenti, discostarci dall'idea che una mente positiva sia una mente capace di imparare, di gestire meglio circostanze che inevitabilmente incontriamo nel percorso della nostra vita o di fronteggiare episodi che, se affrontati con pensieri negativi, ci porterebbero a condizioni disastrose.

Nell'epistola ai Filippesi, l'apostolo Paolo incitava i credenti ad avere una mente rinnovata, e come loro anche noi oggi aspiriamo ad avere una mente sana che rispecchi le qualità di Cristo nostro Salvatore.

“Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi 4:8)


Dobbiamo però fare attenzione. 

La società odierna è arrivata al punto di anestetizzare il bisogno spirituale, iniettando una dose di autostima, con tecniche mentali, i quali effetti collaterali provocano nella maggior parte dei casi un crollo psicologico.

Oggigiorno se non raggiungiamo una promozione lavorativa, se non eccelliamo negli studi o se non otteniamo il massimo nella nostra attività, corriamo il rischio di credere che sia esclusivamente colpa nostra, che non ci siamo impegnati abbastanza e che non ce l'abbiamo messa davvero tutta. 

Forse non ci teniamo. Forse non siamo capaci. E questi pensieri distruggono, lentamente o meno, la nostra capacità reale di poterci impegnare nella nostra attività secolare, ignorando il fatto che dipendiamo dalle circostanze, dai tempi, dagli eventi.

“Io mi sono rimesso a considerare che sotto il sole, per correre non basta essere agili, né basta per combattere essere valorosi, né essere saggi per avere del pane, né essere intelligenti per avere delle ricchezze, né essere abili per ottenere favore; poiché tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze”, scriveva Salomone nel libro dell’Ecclesiaste al capitolo 9 verso 11.

E chi è Colui che tiene il tempo e le circostanze nelle Sue mani, se non Dio?

Puoi tu, al suo tempo, far apparire le costellazioni e guidare l’Orsa Maggiore insieme ai suoi piccini? Conosci le leggi del cielo? Regoli il suo dominio sulla terra?” (cfr. Giobbe 38)




Cosa dice la Bibbia?

Abbiamo già citato alcuni versi della scrittura che ci fanno comprendere l'importanza di avere una mente rigenerata e che ci ricordano che Dio è il padrone del tempo e delle circostanze.

Per tale motivo non possiamo avere la superbia di pensare che il successo derivi esclusivamente dal nostro pensare positivo, o, al contrario, non dobbiamo cadere nella trappola di sentirci falliti perché i nostri progetti non riescono. 

“All'uomo spettano i disegni del cuore, ma la risposta della lingua viene dal Signore” Proverbi 16:1

Ancora oggi Dio esorta i Suoi figli a confidare nella Sua provvidenza e nella Sua fedeltà. Nei vangeli leggiamo “conoscerete la verità, e La Verità vi farà liberi”. 

Gesù è la via, la verità e la vita. 

Se crediamo in Lui, possiamo gettare su di Lui quel fardello che la società odierna vuole gettare sulle nostre spalle attribuendoci la riuscita del successo o la disdetta del fallimento.


Conclusione

“Ora noi abbiamo la mente di Cristo”. 1° Lettera ai Colossesi 1:16

Dio ci esorta ad avere la mente di Cristo, ma come possiamo arrivare a sperimentare questo rinnovamento nella nostra vita se la nostra giustizia e i nostri pensieri sono davanti a Lui un panno sporco? (cfr Isaia 64:4)

“Perché anche noi un tempo eravamo insensati [...] Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore” Tito 3:3-6

Attraverso il sacrificio di Gesù possiamo, ancora oggi, trovare rigenerazione nel nostro corpo e nella nostra anima ma altresì nella nostra mente, affinché i nostri pensieri possano glorificare Cristo, senza più imporgli la nostra volontà.

“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” Romani 12:2

E tu, se ancora non hai sperimentato la potenza di Dio nella tua vita, chiedigli oggi stesso di cambiare la tua mente e i tuoi pensieri, affidando a colui che ha formato il tuo presente e il tuo futuro.



Articolo scritto da: Vivian Chiribiri
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Alla luce di cio', pensi davvero che basti il "pensiero positivo"
per rendere la vita migliore? 

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