Partiamo dalle origini
(Genesi 2: 22-25)
“Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo. L'uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne.
Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo». Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne. L'uomo e sua moglie erano entrambi nudi e non ne avevano vergogna.”
Dio ha creato “ogni cosa bella a suo tempo” con un proposito ben definito. Nel principio il Signore ha stabilito un rapporto di comunione tra l’uomo e la donna, un’unione unica completa, reciproca, dove non c'è prevaricazione né vergogna.
L'unione tra l’uomo e la donna non è solo un’unione fisica ma anche, e soprattutto, spirituale, mentale e sentimentale.
Nel piano perfetto di Dio l’unione fisica è il completamento di una comunione di intenti, di progetti, di sentimenti che vanno al di là dei brevi momenti di piacere che un rapporto fisico può dare.
Nel progetto divino c’è la volontà di godere della presenza della persona amata in tutte le sue forme , in maniera unica ed esclusiva!
Dio paragona la Chiesa alla sposa, per indicare un legame unico ed indissolubile.
Il peccato entrando nella vita dell’uomo ha guastato quel proposito di perfezione, quando si coglie il frutto del piacere sessuale in maniera prematura o al di fuori dell’ambito matrimoniale, senza intenti condivisi e comunione spirituale, quello che resta è un'amara realtà.
La fornicazione è un peccato
Che produce conseguenze spesso dolorose nella vita di chi lo commette.
Uomo o donna che sia ricerca, in modo egoistico, il proprio piacere con la soddisfazione di un istinto che non riesce a controllare.
(I Tessalonicesi 4: 3-2)
“Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio”.
Nella società di oggi la fornicazione non è vista più come un peccato, né tantomeno come un atto da condannare, piuttosto è legittimata, esaltata, incoraggiata, è presentata come una forma di libertà personale da potere e dovere assecondare.
Ad ogni azione corrisponde, però, una reazione e se l’intento di Dio è quello di costruire attraverso l’unione, tra un uomo e una donna, una famiglia, l’intento del diavolo è quello di demolire l’opera perfetta del Signore.
Ed ecco che per assaporare questo peccato, le conseguenze sono visibili agli occhi di tutti…adulterio, adolescenti/bambine che hanno gravidanze indesiderate, aborti indotti, trasmissione di malattie, anche croniche, che compromettono tutta l’esistenza di una persona.
La Parola di Dio ci mette in guardia, in essa troviamo molti esempi di vite distrutte dalla rincorsa dei piaceri carnali, come Dina, la figlia di Giacobbe, che attratta dalla promesse di questo mondo rimase vittima di una violenza carnale che generò solo altra violenza come troviamo scritto in Genesi 34:1-31.
Ancora il re Davide, Sansone, Salomone… che persero il privilegio della comunione con il Signore perché si lasciarono vincere da questo peccato.
Giuseppe l'esempio positivo!
Quando si desidera fare la volontà di Dio il peccato si può combattere e vincere.
(Genesi 39: 1-12)“Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio?”, questa fu la sua risposta alle avances da parte della moglie del suo capo fuggendo dal peccato".
Il Signore è un Dio molto buono, Egli “ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo”, com'è scritto in I Timoteo 6:17.
Galati 5:13 ci ricorda anche che “voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un'occasione per vivere secondo la carne”Forse pensi che parole come peccato, fornicazione, disubbidienza, castigo, sono termini ormai superati, parole che si riferiscono ad un tempo passato che oggi non è più… ma il progetto del Signore è immutabile, non cambia attraverso i secoli, quello che Egli ha detto è per sempre de, oggi più che mai, allinearsi e sottomettersi alla “buona e gradita volontà di Dio” è l’unica ancora di salvezza per l’umanità.



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