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La Mano di Dio e l’Intelligenza Artificiale: Innovazione e Benessere nella Medicina

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha trasformato il modo in cui opera la medicina, diventando una risorsa fondamentale per migliorare la sanità digitale.

Tuttavia, è fondamentale esaminare attentamente questa innovazione alla luce dei principi biblici, che costituiscono una guida preziosa per comprendere meglio come comportarci e quali valutazioni fare riguardo alle nuove tecnologie.


Definizione di “Intelligenza Artificiale” nel contesto Biblico

Nel contesto biblico, l’intelligenza artificiale può essere considerata come l’espressione della capacità umana di creare strumenti che riflettono il pensiero e l’apprendimento umano.

La Bibbia, nel libro della Genesi (1:27-28), ci insegna che l’uomo è creato “a immagine di Dio”, conferendogli il compito di governare sulla creazione. 

Questa responsabilità si estende agli strumenti e alle innovazioni che contribuiscono a plasmare la società moderna.

Oggetti come telefono, computer, Internet, siti per gli acquisti online e mezzi di trasporto come le auto sono tutti strumenti che agevolano la comunicazione e migliorano la connessione umana. 

Tra questi strumenti rientra anche l’intelligenza artificiale, parte di queste innovazioni, per migliorare la vita umana e non sostituirla.



E nel campo della Medicina, che ruolo ha l’Intelligenza Artificiale?

L’Intelligenza Artificiale (IA) nel campo della medicina, ad esempio, contribuisce a migliorare la precisione delle diagnosi analizzando immagini come raggi X e risonanze magnetiche.

Personalizza i trattamenti in base ai dati specifici dei pazienti, rendendo le cure più mirate ed efficaci.

Organizza e monitora costantemente le informazioni sulla salute attraverso sistemi intelligenti, contribuendo così a prevenire problemi prima che diventino gravi.

In 1° Giovanni 3:17 la parola di Dio sottolinea la responsabilità che abbiamo verso il prossimo con queste parole: 

"Ma se uno di voi, avendo i mezzi di sussistenza, vede il suo fratello nel bisogno e gli chiude il suo cuore, come può l’amore di Dio rimanere in lui?”.

Questo passo ci ricorda che il possesso di mezzi di sussistenza conduce a una responsabilità verso coloro che sono nel bisogno.

Nel contesto dell’Intelligenza Artificiale (IA) e delle tecnologie create dall’uomo, possiamo interpretare questo versetto come un richiamo a utilizzare saggiamente e compassionevolmente le risorse a disposizione per contribuire al bene del nostro prossimo.




E inserire oggetti artificiali nel corpo, è un atto contrario alla volontà di Dio?

(1 Corinzi 3:16-17)
"Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio lo distruggerà, perché il tempio di Dio è santo, e questo tempio siete voi".

Dunque, la Parola di Dio si riferisce al danneggiamento morale, spirituale o fisico del corpo, considerato violazione della santità consacrata a Dio; sottolinea anche l’importanza della cura del corpo e della sua integrità.

Facciamo una piccola considerazione per capire se l’intelligenza artificiale in questo contesto va contro i principi biblici. 

Facciamo un esempio sull’uso del pacemaker e delle protesi artificiali.

Il pacemaker è un dispositivo artificiale impiantato nel torace o nell’addome per monitorare e correggere le irregolarità del battito cardiaco. 

Attraverso impulsi elettrici, contribuisce a mantenere un ritmo cardiaco normale, svolgendo un ruolo vitale per il corretto funzionamento del cuore.

Questo dispositivo è un esempio tangibile di come la tecnologia, anche prima dell’avvento dell’IA, abbia già contribuito a sostenere e prolungare la vita umana.

Stessa cosa vale per le protesi artificiali che integrano parti del corpo umano mancanti o danneggiate, per ripristinare la capacità di muoversi e svolgere attività quotidiane.

Nel contesto dell’IA, si prevede che questa tecnologia continuerà a progredire, contribuendo a migliorare la diagnosi precoce e a personalizzare i trattamenti.

In conclusione, mentre riflettiamo sulla differenza tra ciò che è creato da Dio e ciò che è creato dagli esseri umani, è bene riconoscere che gli strumenti artificiali, come il pacemaker e le applicazioni dell’IA, possono essere un supporto al ciclo naturale della vita e non un sostituto della creazione di Dio e tanto meno del suo danneggiamento.

Ma considerarla come una collaborazione tra le capacità intrinseche della creazione divina e degli strumenti artificiali per il bene e il miglioramento della nostra vita.



Articolo scritto da: Daniele Gallitelli
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Quali sono le tue preoccupazioni e le tue speranze riguardo al futuro dell'IA in medicina?

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